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Chiesa " Santa Maria Assunta" Civita

Progetto Policoro

Il “Progetto Policoro” è un' iniziativa ecclesiale promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana nata nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia nel lontano 1995, come segnale di rinnovamento e speranza per quei giovani che vivevano, ma tuttora vivono, il problema della disoccupazione e del lavoro precario.

L'Eparchia di Lungro aderì subito al progetto grazie all'impegno del direttore diocesano di Pastorale Sociale del Lavoro, papàs Francesco Mele, del direttore diocesano di Pastorale Giovanile, papàs Mario Aluise, e del direttore diocesano Caritas, papàs Antonio Trupo. 

Dal 1999 il susseguirsi degli Animatori di Comunità che hanno operato secondo il mandato affidato loro: giovani referenti diocesani del progetto, appositamente fromati, che aiutano i ragazzi ad interrogarsi sul proprio senso della vita, li stimolano a riconoscere in sé stessi e tirar fuori tutti i sentimenti e le emozioni più positive per vincere lo scoraggiamento e il malessere, e farli diventare, invece, protagonisti attivi in una società in evoluzione.

Nel corso di questi anni diverse e variegate sono state le attività e le azioni di evangelizzazione, promozione sociale e sviluppo, in un'ottica di accompagnamento e supporto anch spirituale.

Giovani, Vangelo e Lavoro: insieme ai giovani, in un percorso di continuità tra un AdC e l'altro, si creano reti di informazione e comunicazione, si collabora con gli istituti di formazione e le associazioni presenti sl territorio, si ampliano le iniziative alle parrocchie afferenti all'eparchia, si dedica tempo all'ascolto e attenzione alla loro quotidianità e al vissuto, si ceano opportunità ed esperienze educative che tengono conto del loro essere e del loro relazionarsi.

La progettazione annuale delle attività, condivisa dei tre uffici coinvolti (Pastorale Sociale del Lavoro, Pastorale Giovanile e Caritas), tiene conto delle indicazioni pastorali del vescovo, degli eventi diocesani in programma, delle iniziative intraprese da ciascuna pastorale, delle peculiarità e delle necessità del territorio.

Giovani che “fanno vangelo” in una chiesa che li sostiene e che dona loro gioia e speranza perchè investe su di essi educandoli e accompagnandoli lungo un percorso di autorealizzazione e prospettive concrete di futuro.

European Workshop on dealing with the violence burdened past of Bosnia and Herzegovina. 

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A contribution to dialogue and a culture of listening and solidarity.

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Dal 23 al 26 Aprile scorso la CEI-Goistizia e Pace ha offerto all'AdC del Progetto Policoro dell'Eparchia di Lungro l'opportunità di partecipare al Workshop Internazionale a Sarajevo sulle violenze subite dalle comunità religiose della Bosnia Erzegovina durante la guerra civile, per un contributo al potenziamento del dialogo interreligioso e la costruzione di una cultura fondata sull'ascolto e sulla solidarietà.

 

Giornate intense vissute insieme ai membri della Fondazione Maximilian Kolbe e dell'Interreligious Council di Bosnia e Erzegovina e agli altri partecipanti provenienti da Albania, Polonia, Lettonia, Lituania, Germania, Israele, Bosnia. Momenti in cui diverse emozioni sono susseguite, soprattutto durante gli incontri con i sopravvissuti alle atrocità e ai massacri: gente semplice, comune, con famiglie e vite felici che convivevano in pace e in unione con altri gruppi religiosi, persone che sono state improvvisamente intimate di arrendersi, senza avere coscienza o consapevolezza di cosa stesse succedendo intorno. 

Gente che ha visto in faccia la morte, che ha conosciuto il terrore e la paura, la crudeltà, il dolore fisico delle percosse, condizioni di prigionia terribili nei campi chiamati “campi di concentramento”, ferite sul corpo ma, ancor più profonde, nell'anima, ma anche la fortuna o la grazia di riuscire a scappare da quel maledetto “campo delle torture”, la benevolencija di chi ha potuto aiutarli e li ha nuovamente accolti. Eppure, gente che, nonostante una sofferenza che non li abbandona, parla con la fede e trova parole di perdono e compassione verso chi ha ucciso brutalmente i propri cari davanti ai propri occhi.

Vere e proprie lezioni di vita che ti fanno considerare la sofferenza nelle sue sfacettature più intime e nascoste e ti fanno rientrare nella quotidianità in maniera diversa, più sensibile, più ricca e pronta nel dare un proprio contributo, seppur minimo, ad una riconciliazione in questi luoghi all'insegna della fratellanza, consapevole che “ništa se ne postiže preko noći” (nulla può essere compiuto se non costruendolo pian piano).

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L'AdC Policoro

Maria Antonietta Manna

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